La ziqqurat “sarda” e il principe Uruk

Monte d'Accoddi ricostruzione

Monte d’Accoddi, nella Nurra, richiama una ziqqurat mesopotamica ma, al contrario di questa, era rivolta alla Luna. Il monumento eretto sulla cima,  pare fosse un altare a forma di croce rivolto verso il tratto di mare tra Stintino e l’Argentiera. La ziqqurat venne cotruita in età pre-nuragica sotto la “Croce del Sud” e l’altare costruito pare fosse dedicato alla Dea Madre, generatrice di vita, grazie ai reperti recuperati nei pressi del monumento chiaramente richiamanti la figura femminile.

La leggenda narra che a costruire il tempio fosse un principe-sacerdote di nome Uruk, fuggito dalle sue terre e stabilitosi in terra sarda. La ziqqurat venne eretta come protezione per il suo popolo e come luogo di fede dedicato alla luna, raggiungibile attraverso una scala che separa la terra dal cielo come compimento di un percorso spirituale.
Durante la costruzione, si palesò, dinanzi agli occhi di Uruk, una donna bellissima che richiedeva di vedere il tempio. Il principe Uruk le vietò la visione e la donna, dopo tante insistenze, gli comunicò di porre al riparo il proprio popolo a causa di una tempesta che di lì a poco avrebbe distrutto tutto. Uruk non credette alle parole della donna, si dissero “Addio!” e la salutò. Tempo dopo, si imbatté sulla zona una forte tempesta che rase al suolo tutto, ricoprendo di sabbia e terra il monumento alla Dea Madre. Per fortuna, Uruk mise al riparo il popolo e si accorse che, nonostante tanta distruzione, la luminosità della Luna li proteggeva. Il principe, finita la tempesta, si convinse che la donna bellissima fosse la Dea Madre e che avesse rinunciato alla propria divinità per amore e per questa ragione avesse distrutto il tempio a lei dedicato. Convinto di ciò, il principe-sacerdote tornò in Mesopotamia con lei e per sempre lasciando a noi la scoperta di quel tempio distrutto.

Monte d'Accoddi -scala-