…alla terra

Il sole sorge sul Gennargentu, rivelando a chi impaziente “posta” sulle sue pendici la sua magia e i suoi colori. Una giornata di autunno, fra sentieri colorati dalle foglie e il profumo di rugiada, è una cornice sublime per chi in compagnia ricerca selvatici animali e pregiati prodotti offerti dalla terra Sarda. Il pensiero di gustare le carni di volpi e cinghiali accompagnate da pregiatissimi porcini o tartufi riecheggia nella mente di chi, scrutando i cespugli, attende la comparsa dell’animale. Per un attimo il cuore palpita quando questo esce allo scoperto inseguito dai “corsi”, ma con fermezza e precisione si preme il grilletto, e trovato ciò che si cercava si ritorna verso casa. Il rito del “porceddu” può avere inizio grazie a sapienti mani che lo adornano con mirto, timo e alloro in attesa che il fuoco sia pronto ad accoglierlo. Il fuoco prende vita, e alla sera illumina i volti di chi osserva sorseggiando “Iselis” color rubino, che giunto dalle cantine Argiolas, colora di rosso le gote e dona sorrisi agli ospiti impazienti. Il colore dorato della “cotenna” indica la fine della cottura e le carni tagliate e poste su un letto di mirto, sono adagiate su maestosi lembi di sughero. Portate in tavola, queste incontrano olive e salumi, che accompagnati dall’olio “San Giuliano”, deliziano il palato di chi famelico osserva le fumanti carni. I profumi invadono l’ambiente, mentre il palato gioisce al solo sfiorare le prelibate pietanze che subito svaniscono dalla tavola. A fine pasto, inebriati dai frutti di un’antica terra e coccolati da una fresca brezza che rilassa i sensi; sorseggiando un bicchiere di mirto sembra quasi essere pronti a tornate a tavola per continuare a gustare i sapori della Sardegna.

 

Lascia un commento