Alla scoperta del pecorino

Greggi di pecore passeggiano lungo le campagne verdi, e sostando sotto una quercia secolare, vengono sorvegliate dal loro guardiano, il cane pastore, che coi suoi colori riesce a distinguersi dalla lana di bianco puro. Il pastore, fa ritorno all’ovile solo la mattina, quando con fare gentile ed amorevole raccoglie il latte che gli viene generosamente concesso. E’ emozionante vedere il mutamento del latte; il fuoco acceso al centro della “pinnetta” con sopra il grande pentolone e l’uomo con le sue possenti mani che mescola arditamente il candido latte fino a ottenere quelle forme di pura genuinità. E’ intrigante il suo profumo, deciso e pungente il suo sapore; assaporarlo riporta alla mente quelle distese di selvaggia bellezza e il profumo della natura. Immagina uno spuntino nelle montagne di Orgosolo: una tavola posta su due grandi pietre sorregge i vassoi di sughero colmi di salumi, seduti tutti intorno, mentre sorseggiano un bicchiere di vino rosso, i pastori che con maestria muovono la pattadese nel cuore del Casizolu; oppure, immagina di passeggiare per le foreste ogliastrine e scovare tra gli alberi un ovile e al suo interno gustare, su un letto di pane carasau, la ricotta appena fatta dal pastore gentile. Non si vivono fantastici sogni ma favolose realtà, lasciandosi avvolgere dai profumi e dai sapori di ogni morso di Sardegna.

Pastore al lavoro
Pastore e forme