…al Sud-Ovest

Voglioso di nuove emozionanti scoperte, l’ormai provetto sub si dirige verso Ovest in direzione di Capo Carbonara. Ora, non può più accontentarsi dei racconti, vuole toccar con i guanti. Alla Secca di Santa Caterina, equipaggiato come non mai, si cala nel mare smeraldino. La superficie così chiara ed incontaminata dei primi metri d’acqua, lo aiuta a scorgere in lontananza elementi straordinari: i famosi variglioni di Serpentara. Scendendo in profondità, il sub viene accompagnato dal rosso acceso delle gorgonie, da banchi di orate di oro ambrato, da muggini con coda perlata e da cernie di un marrone deciso. Immersa in tale splendore, l’antica Nave dei Cavoli, ricoperta di spugne, vi trova rifugio; prima percepita come estranea a quel mondo, ora dimora per un’infinità di specie. In questo viaggio fantastico in cui le bombole non hanno limiti e le forze sono sovraumane, il sub-pesce si dirige verso ovest a nuoto. Raggiungendo Cala Verde, nota il nero fondale sprofondare negli abissi; solamente la sua esperienza può condurlo così in basso, tra reperti archeologici d’epoca romana piantonati sul fondo e rocciose pareti sulle quali appoggiarsi per capire in che direzione orientarsi. Sguazzando verso l’ignoto ecco dinanzi la famosa Secca del Candeliere e le sue monumentali guglie granitiche su cui si adagiano piccole stelle marine di un rosso purpureo. Le bollicine d’aria che escono dagli erogatori sviano il nuotare di ricciole, pesci palla e barracuda che osservano diffidenti il nuotatore. Rivolta la testa in alto, si rende conto del colore scuro del cielo: è tempo di risalire. Si avvia con aleggiare tranquillo verso la superficie, quando con sguardo verso ovest scorge una cernia bruna. Esemplare unico nel suo genere, attira l’attenzione del sub che inizia la rincorsa, all’ultimo colpo di pinna, cercando di raggiungere il pesce e capirne la direzione. Nell’inseguimento, si distrae per controllare l’orologio subacqueo e alla vista dei 40 metri, si rende conto di essere in un paesaggio diverso da quello di partenza dove profondi canyon, intervallati da fondali sabbiosi, regalano una fotografia suggestiva da condividere. Il sub ormai in balia delle proprie emozioni, zigzagando verso la superficie, capisce che la sua giornata volge al termine e il ritorno al mondo terrestre è accompagnato dalla speranza di rivivere questi angoli di Paradiso nel mondo dei sogni.

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