…dal Nord-Ovest al Nord-Est

Il conoscitore di queste acque, sa che nei pressi di Alghero, si possono ammirare suggestivi coralli rossi; immerso in queste aree, l’abile sub, con compagnia al seguito, mostra loro come avvicinarsi ai siti pregiati dal calcareo corallo. Tra le esilaranti riviere, che completano un fondale già ricco di specie, vagano indisturbati pesci pagliacci tempestati di colori che nulla hanno da invidiare ad un cielo stellato. Nuotando con gli amici si ricorda dei fondali dell’Isola di Tavolara e del Golfo di Orosei, costa Est, dove, tra granitiche rocce e oscure cavità, incontaminati e tranquilli esseri acquatici trovano rifugio. Impresso nella sua memoria è il raro incontro con tartarughe marine, che come anziane sagge, vagano calme nelle protette acque. Il ricordo viene cancellato da un brusco ritorno alla realtà: si è alzato un forte vento di maestrale, la compagnia di amici viene mossa da una parte all’altra in balia delle onde. E’ tempo di tornare in superficie ricordando che in Sardegna qualsiasi fondale in qualsiasi area è denso di storia e natura in sintonia tra loro.

 

Stintino
Golfo Aranci

…al Sud-Ovest

Voglioso di nuove emozionanti scoperte, l’ormai provetto sub si dirige verso Ovest in direzione di Capo Carbonara. Ora, non può più accontentarsi dei racconti, vuole toccar con i guanti. Alla Secca di Santa Caterina, equipaggiato come non mai, si cala nel mare smeraldino. La superficie così chiara ed incontaminata dei primi metri d’acqua, lo aiuta a scorgere in lontananza elementi straordinari: i famosi variglioni di Serpentara. Scendendo in profondità, il sub viene accompagnato dal rosso acceso delle gorgonie, da banchi di orate di oro ambrato, da muggini con coda perlata e da cernie di un marrone deciso. Immersa in tale splendore, l’antica Nave dei Cavoli, ricoperta di spugne, vi trova rifugio; prima percepita come estranea a quel mondo, ora dimora per un’infinità di specie. In questo viaggio fantastico in cui le bombole non hanno limiti e le forze sono sovraumane, il sub-pesce si dirige verso ovest a nuoto. Raggiungendo Cala Verde, nota il nero fondale sprofondare negli abissi; solamente la sua esperienza può condurlo così in basso, tra reperti archeologici d’epoca romana piantonati sul fondo e rocciose pareti sulle quali appoggiarsi per capire in che direzione orientarsi. Sguazzando verso l’ignoto ecco dinanzi la famosa Secca del Candeliere e le sue monumentali guglie granitiche su cui si adagiano piccole stelle marine di un rosso purpureo. Le bollicine d’aria che escono dagli erogatori sviano il nuotare di ricciole, pesci palla e barracuda che osservano diffidenti il nuotatore. Rivolta la testa in alto, si rende conto del colore scuro del cielo: è tempo di risalire. Si avvia con aleggiare tranquillo verso la superficie, quando con sguardo verso ovest scorge una cernia bruna. Esemplare unico nel suo genere, attira l’attenzione del sub che inizia la rincorsa, all’ultimo colpo di pinna, cercando di raggiungere il pesce e capirne la direzione. Nell’inseguimento, si distrae per controllare l’orologio subacqueo e alla vista dei 40 metri, si rende conto di essere in un paesaggio diverso da quello di partenza dove profondi canyon, intervallati da fondali sabbiosi, regalano una fotografia suggestiva da condividere. Il sub ormai in balia delle proprie emozioni, zigzagando verso la superficie, capisce che la sua giornata volge al termine e il ritorno al mondo terrestre è accompagnato dalla speranza di rivivere questi angoli di Paradiso nel mondo dei sogni.

…in Sardegna

I luoghi irrinunciabili per gli appassionati si spalmano su tutto il territorio della Sardegna, da Nord a Sud, dall’Arcipelago della Maddalena all’Isola di Tavolara, dall’Isola dell’Asinara a Capo Caccia, dalla Penisola del Sinis a Capo Carbonara. Una maschera, le pinne e il boccaglio ti regalano ciò che ti offre la Sardegna: un paesaggio da urlo. Acque d’azzurro intenso e di cristallina composizione consentono l’accesso ai fondali di sublime esplorazione. Fondali lontani sono costellati di molteplici colori, dal rosso purpureo al verde illuminante; attorniati da piante marine, da rocce granitiche di un intenso grigio scuro e da banchi di pesci che aleggiano tranquilli nel loro habitat incontaminato. Un salto nel blu sempre più scuro, equipaggiati come astronauti per ammirare un mondo così vicino al nostro ma allo stesso modo così diverso ed ignoto. Fauna curiosa si avvicina, quella diffidente si confonde nei colori dei fondali; al contrario, la flora colora le rocce e spunta dalla sabbia. Ma è già tempo di risalire nella propria realtà verso quello specchio d’aria che separa i due mondi. Arrivati in superficie, tolta la muta, l’unico pensiero che permane nella mente è il bisogno di condividere un’esperienza indimenticabile tra le acque della Sardegna.